domenica 18 novembre 2012

L'ira di Achille


Di nuovo allora il Pelide con parole ingiuriose
investì l’Atride e non trattenne la rabbia:
“Ubriacone, occhi di cane, cuore di cervo,
mai vestir corazza con l’esercito in guerra
né andare all’agguato coi più forti degli Achei
osa il tuo cuore: sarebbe morte sicura.
E certo è molto più facile nel largo campo degli Achei
strappare i doni a chi ora ti parla,
re mangiatore del popolo, perché a buoni a niente comandi!
[…]
Un giorno tutti rimpiangeranno Achille
i figli degli Achei, quando in molti moriranno,
per mano di Ettore massacratore.
Ma tu che non ripagasti il più forte degli Achei,
in nulla potrai aiutarli, benché afflitto,
e il tuo cuore sarà straziato e rabbioso.”
Disse così il Pelide e scagliò a terra lo scettro
ornato di chiodi d’oro. Poi sedette.

Omero
(poeta greco, VIII secolo a.C.)

Nessun commento:

Posta un commento