domenica 18 novembre 2012

Verso le terme di Caracalla















Vanno verso le Terme di Caracalla
giovani amici, a cavalcioni
di Rumi o Ducati, con maschile
pudore e maschile impudicizia, 
nelle pieghe calde dei calzoni 
nascondendo indifferenti, o scoprendo, 
il segreto delle loro erezioni... 
Con la testa ondulata, il giovanile 
colore dei maglioni, essi fendono 
la notte, in un carosello 
sconclusionato, invadono la notte, 
splendidi padroni della notte... 

Va verso le Terme di Caracalla, 
eretto il busto, come sulle natie 
chine appenniniche, fra tratturi 
che sanno di bestia secolare e pie 
ceneri di berberi paesi - già impuro 
sotto il gaglioffo basco impolverato, 
e le mani in saccoccia - il pastore migrato
undicenne, e ora qui, malandrino e giulivo 
nel romano riso, caldo ancora 
di salvia rossa, di fico e d'ulivo... 

Va verso le Terme di Caracalla, 
il vecchio padre di famiglia, disoccupato, 
che il feroce Frascati ha ridotto 
a una bestia cretina, a un beato, 
con nello chassì i ferrivecchi 
del suo corpo scassato, a pezzi, 
rantolanti: i panni, un sacco, 
che contiene una schiena un po' gobba, 
due cosce certo piene di croste, 
i calzonacci che gli svolazzano sotto 
le saccocce della giacca pese 
di lordi cartocci. La faccia 
ride: sotto le ganasce, gli ossi 
masticano parole, scrocchiando: 
parla da solo, poi si ferma, 
e arrotola il vecchio mozzicone, 
carcassa dove tutta la giovinezza, 
resta, in fiore, come un focaraccio 
dentro una cofana o un catino: 
non muore chi non è mai nato. 

Vanno verso le Terme di Caracalla

Pier Paolo Pasolini
(poeta italiano, 1922 -1975)

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