Vivere
vuol dire tagliare e infallibilmente sbagliare e poi rattoppare - e nulla tiene
(e nulla ti appartiene, e non si tiene più a nulla...).
Ogni volta che cerco di vivere mi sento una misera
sartina che non confezionerà mai niente di bello, che riesce soltanto a far
guasti e ferirsi, e che lasciando all'improvviso tutto - forbici, pezze,
rocchetto - si mette a cantare.
Davanti a una finestra dietro la quale piove in
eterno.
Marina Cvetaeva
(poetessa russa, 1892 - 1941)
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