[...] Mi contraddico?
Molto bene, allora mi contraddico,
sono largo, contengo moltitudini.
Mi concentro su chi mi è vicino,
aspetto sulla soglia della porta.
Chi ha compiuto la sua giornata di
lavoro? Chi ancora prima avrà finito la cena? Chi vuole camminare con me?
Parlerai prima che me ne vada? O
quando sarà troppo tardi?
Il falco picchiettato mi vola
accanto e mi accusa – si lamenta delle mie chiacchiere e del mio perdere tempo.
Neanch’io sono domato, neanche un
po’ – anch’io sono intraducibile,
emetto il mio barbarico urlo sopra i
tetti del mondo.
Si trattiene per me l’ultimo guizzo
del giorno,
dopo le altre scaglia la mia
sembianza, altrettanto fedele sugli ombrosi deserti,
alla bruma e al crepuscolo mi attrae.
Volo come l’aria, scuoto i miei riccioli
bianchi al sole che fugge,
effondo il mio lampo in vortici, e
lo sospingo in balze frastagliate.
Lascio in eredità me stesso alla
terra, per ricrescere dall’erba che amo,
se ancora mi vuoi, cercami sotto la
suola delle scarpe.
Capirai a stento chi sono e cosa
voglio dire,
ma comunque ti porterò salute,
e filtrandolo darò sostanza al tuo
sangue.
Se non riesci ad affermarmi subito,
non ti scoraggiare,
se non mi trovi in un posto, cercami
in un altro.
Io da qualche parte mi fermo
ad aspettare te.
Walt Withman
(poeta americano, 1819 - 1892)
Bellissima, puoi dirmi qual è il titolo per favore?
RispondiEliminaSi intitola proprio "Poesia di Walt Whitman, un americano". E' molto più lunga e apre la raccolta "Foglie d'erba" :)
Elimina