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Che cosa
dunque devo fare, io cieco e figliastro,
in un mondo dove chiunque ha un padre e ci vede,
dove su anatemi come su terrapieni - stanno
le passioni! Dove un raffreddore
è chiamato - pianto!
Che cosa dunque devo fare, essendo costola e industria
del canto! - Come un congedo! Abbronzatura! Siberia!
Attraverso le mie ossessioni - come attraverso un ponte!
Con la loro imponderabilità in un mondo di pesi.
Che cosa dunque devo fare, io cantore e primogenito,
in un mondo dove il più nero è grigio!
Dove conservano l'ispirazione come in un thermos!
Con questa smisuratezza in un mondo di misure?!
in un mondo dove chiunque ha un padre e ci vede,
dove su anatemi come su terrapieni - stanno
le passioni! Dove un raffreddore
è chiamato - pianto!
Che cosa dunque devo fare, essendo costola e industria
del canto! - Come un congedo! Abbronzatura! Siberia!
Attraverso le mie ossessioni - come attraverso un ponte!
Con la loro imponderabilità in un mondo di pesi.
Che cosa dunque devo fare, io cantore e primogenito,
in un mondo dove il più nero è grigio!
Dove conservano l'ispirazione come in un thermos!
Con questa smisuratezza in un mondo di misure?!
Marina Cvetaeva
(poetessa
russa, 1892 – 1941)
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